La Derattizzazione è il bonificare e mantenere tale un’area ben definita dalla presenza di roditori molesti: l’intervento è mirato prima alla prevenzione e poi alla eliminazione ed allontanamento.
Per farlo si usano esche avvelenate diverse per principio attivo, colore, forma e struttura.
Esche rodenticide a base di anticoagulanti
Erogatori di esche a cattura multipla
Un utilizzo sconsiderato di massicce e mal distribuite quantità di esche topicide, finisce con l’inquinare e rendere pericolosa un’area e, quasi mai, porta all’eliminazione del problema. Infatti distribuire veleno con attrattivo alimentare in modo non corretto e senza le dovute precauzioni, richiama molto spesso altri roditori (scoiattoli, ricci, …) sortendo l’effetto inverso, ovvero quello di rendere meno sicuro l’ambiente in cui viviamo.
E’ per questo che si rende necessaria la figura professionale del Tecnico Disinfestatore, la cui preparazione, infatti, gli consente di valutare il derattizzante più adatto e di posizionarlo nella maniera più opportuna, così da ottenere i risultati migliori in tutta sicurezza.
Tipicamente le fasi dell’intervento sono le seguenti:
- esame della zona o cantiere ove intervenire;
- studiare la causa del problema;
- individuare i punti nevralgici;
- intervenire con attrezzature e prodotti mirati;
- monitoraggio della zona dell’intervento.
Le operazioni possono essere condotte utilizzando diverse tipologie di lotta, dalla classica trappola, alle esche rodenticide aromatiche, erogatori di esca, dissuasori ad ultrasuoni, dispositivi elttronici ed elettromeccanici multicattura.
Trappole classiche e collante
Trappole di tipo elettronico
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